8 Novembre 2021

Cappelletti – Caplét

I cappelletti rappresentano il piatto tipico della provincia di Reggio Emilia. Ciò che li differenzia dalle diverse varianti provinciali o regionali è il ripieno. Tuttavia, all’interno della tradizione reggiana la ricetta varia leggermente, anche a seconda della famiglia e della località: per esempio, le dimensioni tendono ad aumentare scendendo verso la Bassa. Chiaramente, nel ripieno non possono mancare noce moscata e Parmigiano Reggiano.
Il cappelletto, appetitoso e irresistibile, è perfetto con il brodo anche se non disdegna il ragù o la panna. Dietro il suo aspetto si cela una piccola malizia che lo rende seducente, specie agli uomini. Secondo una leggenda, che trae origine dai versi della “Secchia Rapita” di Alessandro Tassoni, Venere, Marte e Bacco, mentre girovagavano sulla terra, fecero sosta in una trattoria. Il mattino seguente il dio del Vino e quello della Guerra si alzarono molto presto per ammirare l’Alba mentre Venere, più dormigliona, rimase a letto. Quando la dea si destò, meravigliandosi di essere da sola e forse un poco affamata, chiamò il cuoco. Questi, vedendo quel magnifico corpo, rimase così sconcertato che si rinchiuse in cucina, deciso a riprodurre almeno un particolare della dea. Con fervore impastò la sfoglia, tagliò tanti quadratini, li farcì di carne e li richiuse arrotolandoli al dito. L‘ardore era ormai svanito ma “imitando di Venere il bellico, l’arte di fare il tortellino apprese”. A chi non crede alla mitologia diciamo che il nome deriva da “cappello” perché la forma dei cappelletti ricorda sia il copricapo medievale sia la mitria dei granatieri.

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